21 marzo 2010

La Missione

   Il movimento impresso dall’Associazione di volontariato alla società civile è tale da porla quale interlocutore privilegiato tra le strutture ospedaliere, le scuole, gli Enti pubblici e privati e la popolazione.
L’Amo ha infatti attivato un colloquio diretto con le scuole al fine di coinvolgere e sensibilizzare i giovani, rivolgendo a questi ultimi la propria attività di informazione sulle cause che generano l’insorgenza di tumori, con l’auspicio che le loro scelte abbiano ricadute positive sulla loro personalità e soprattutto sulla loro salute. Obiettivo è di far nascere la cultura della prevenzione proprio a partire dai luoghi deputati alla formazione della persona, con l’impegno di trattarla come una vera e propria disciplina scolastica.
Ha infatti presentato un progetto “Educazione alla salute”, che coinvolge il mondo scolastico, all’Assessore Regionale alla formazione, lavoro, cultura e sport, Cataldo Collazzo, che è stato approvato e finanziato dal FSE, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Basilicata grazie anche all’interessamento ed alla sensibilità della dottoressa Cecilia Salvia. Per la partecipazione alla campagna di informazione e prevenzione primaria sono state sorteggiate alcune scuole di Potenza, di Rionero e di Matera.
L’Amo ha firmato, inoltre, un protocollo d’intesa con il Dipartimento regionale di formazione, lavoro, cultura e sport e con l’Ufficio scolastico regionale. L’Amo si è inserita anche nel ristretto dialogo politico riuscendo ad interloquire con le istituzioni governative regionali, sospingendole verso scelte decisionali che vadano a sostegno dell’evoluzione sanitaria. In particolare, nel verificare se esista o meno un rapporto di sinergie tra l’evoluzione della medicina e quella delle strutture sanitarie, sollecita un adeguamento delle politiche regionali e nazionali alle nuove indicazioni provenienti dal mondo della ricerca scientifica affinché i benefici ricadano sul malato.
Al fine di favorire una crescita culturale e scientifica a partire dalle regioni, l’Amo sostiene la necessità di creare una rete tra scienziati, ricercatori, medici, specialisti e politici, alla quale aggiungere il mondo associazionistico e del volontariato, laddove esistano programmi di informazione e di educazione comportamentale.
 In tale contesto si inserisce la prossima campagna di sensibilizzazione “La castagna della solidarietà”, un progetto comune di matrice sociale, con il cui ricavato l’Amo acquisterà un bus-navetta per facilitare gli spostamenti dell’ammalato di cancro verso le strutture sanitarie deputate alla cura di questa malattia.
Per raggiungere i suoi scopi l’Amo Basilicata ha promosso una serie di attività, tra le quali ricordiamo:  campagne informative con il coinvolgimento dei mass-media e tutti gli organi di informazione mirate al raggiungimento della diagnosi precoce del male.
Siamo infatti convinti che una corretta informazione rappresenti il primo passo verso la predisposizione di adeguate politiche di prevenzione.  campagne preventive nelle scuole al fine di coinvolgere e promuovere una maggiore sensibilizzazione nei giovani, assicurandoci che i principi di tutela della salute giungano a tutti gli strati della popolazione.  instaurazione di rapporti continui con i rappresentanti regionali della Sanità, con i responsabili delle Asl, della rete ospedaliera e degli Enti locali, la cui sensibilità deve essere sempre stimolata affinchè la parole si trasformino in fatti e azioni concrete.
 Ciò che deve emergere, dunque, è lo spirito di gruppo e la volontà di ottenere risultati utili all’intera popolazione.  eventi di intrattenimento musicale, teatrale e ricreativo rivolto ai pazienti del reparto oncologico ed ai loro familiari, con la partecipazione di personaggi noti del mondo dello spettacolo e di giovani esordienti. Obiettivo è di abbattere il muro tra i malati oncologici e la società civile. 
 Convegni tematici di approfondimento e di confronto tra le realtà sanitarie e quelle politiche.
Tra le attività da svolgere nell’immediato futuro compaiono in programma:  Istituzione di una biblioteca formata da due collane, una realizzata dalle testimonianze di pazienti che raccontano la propria esperienza come momento di confronto e di scambio dal quale attingere maggiore conoscenza per affrontare meglio il percorso della malattia; l’altra formata da libri d’autore con l’obiettivo di offrire loro un momento di lettura al fine distogliere il pensiero dalla propria condizione.  Istituzione di un punto di ascolto per i pazienti ed i loro familiari che possono finalmente dare sfogo alle loro storie, ai loro tormenti, ai loro dubbi e alle loro richieste. 

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